All'ombra… della Magnolia I pensieri vanno e vengono... oggi cerco un po’ di tranquillità! Sono stanca delle brutte notizie, sono stanca di sentire infinitamente telegiornali pieni di racconti di sangue, di guerre, di figli che uccidono i genitori e di genitori che uccidono figli; notizie agghiaccianti, piene di tristezza, di solitudini e incomprensioni che in molti casi portano a delitti tanto atroci. Voglio pensare a qualcosa di bello, di sereno... mi siedo sotto la mia magnolia e inizio a guardare il cielo. Mi ritornano delle immagini, una benedizione, una scatoletta, due anelli. Ricordo ogni volta che il mio amico Padre Domenico Iacobellis, celebrava un matrimonio: ripeteva sempre una frase stupenda; diceva agli sposi che l’anello non era fatto come simbolo solo da portare al dito ma come simbolo di qualcosa che non ha né un inizio, né una fine, come l’amore... INFINITO! Apro il mio raccoglitore di preghiere di Padre Domenico e per caso trovo una poesia intitolata proprio “L’amore”. È di Kahil Gibran. Quando l’amore vi chiama seguitelo anche se ha vie sassose e ripide. E quando vi parla credete in lui benché la sua voce possa disperdere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché come l’amore vi esalta così vi crocifigge e come vi matura così vi poterà. E vi consegna al suo sacro fuoco poiché voi siate il pane santo della mensa di Dio. Tutto ciò compie l’amore in voi affinché conosciate il segreto del vostro cuore e possiate diventare un frammento del cuore della Vita. L’amore non dà nulla fuorché se stesso e non coglie nulla se non in se stesso. L’amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto perché l’amore è sufficiente all’amore. E non pensate di poter dirigere l’amore perché se vi trova degni è lui che vi conduce. L’amore non desidera che consumarsi! Se amate davvero siano questi i vostri desideri: destarsi all’alba con un cuore alato e ringraziare per un altro giorno d’amore; addormentarsi a sera con una preghiera per l’amato nel cuore e un canto di lode sulle labbra. Credo che l’amore sia la cosa più bella che esista in questo mondo. Amare vuol dire donarsi all’altra persona totalmente, costruire insieme una vita, una famiglia, superare gli ostacoli insieme. Senza abbattersi mai. Non servono parole adatte, basta guardarsi negli occhi e capire e scoprire i problemi e le inquietudini. Quello sguardo, quella dolcezza, quella voglia di superare mille ostacoli insieme è il segreto dell’amore. E andranno via i problemi economici, i problemi con la gente, i problemi lavorativi... tutto svanisce se sappiamo che questa persona ci è sempre accanto, ci conforta, ci capisce anche se siamo nervosi o un po’ chiusi. “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore” (Dal “Cantico dei Cantici” 8,6) Non parlo solo di amore tra marito e moglie, l’amore è tutto ciò che ci circonda... l’amore per i figli, il bene ad un amico è una forma d’amore. E allora guardiamoci un po’ intorno e cominciamo ad amare tutto! Persone, case, prati, città, montagne e colline... NON SIAMO SOLI.... DIO CI AMA e ci protegge. Nelle difficoltà pensiamo a Lui, e cerchiamo di amare come Lui ama noi. Per te amico che non hai voglia di parlare con una tua amica per circostanze futili, pensa a Dio e cancella tutti i problemi con un abbraccio. Per voi che volete dividere un matrimonio, pensate a Lui, ai vostri figli, espressione del vostro amore più grande, i problemi si superano insieme, negli occhi dei vostri figli è racchiuso tutto il vostro amore! Solo così niente più potrà separarvi. Dio ci ama! E ci ama incessantemente senza riserve né paure... con un amore puro come quello di un bambino tra le braccia della sua mamma. Ilenia Voglio ringraziarti Signore, per il dono della vita; ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me; per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo, insegnami, allora, a librarmi con Te. Perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento, vivere è assaporare l’avventura della libertà, vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te. Ma non basta saper volare con Te, Signore, tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi, non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te. Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva. Don Tonino Bello < torna all'indice della rubrica << torna al sommario del bollettino |