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IL BOLLETTINO

All'ombra… della Magnolia

Finalmente è arrivata l’estate! Tutti i fiori della mia magnolia sono ormai sbocciati.
Il sole alto e maestoso lì nel cielo dona un gran calore sul mio viso…decido di sedermi all’ombra della mia magnolia. Gli stessi fiori che mi regalavano un così buon profumo ora mi riparano dal sole e conducono i miei pensieri ad una persona cara.
Guardo dritto verso di me, c’è il mare e il cielo. Che bel paesaggio! È guardando quel cielo che mi ritorna in mente un’immagine: Padre Domenico Iacobellis con il suo caro fratello Gigino. Ora sono lì insieme, nell’eternità di quel cielo.
Padre Domenico voleva un immenso bene a suo fratello Gigino…nel giardino di casa di Gigino c’era una magnolia. Ora li immagino lì, insieme, sotto quella magnolia che parlano di tutto, sorridono guardando dall’alto i loro cari.
… chissà se anche in paradiso c’è il mare, e la sabbia…
Mi riaffiorano in mente due storielle che Padre Domenico mi raccontava, due storielle di cui mi rimase impressa proprio la sabbia:


MESSAGGIO DI TENEREZZA
Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore, e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro ed ho visto che ad ogni giorno della mia vita, proiettati nel film, apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finchè tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi posti c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia, di maggior paura e di maggior dolore…
Ho domandato allora: “Signore, tu che avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con Te, ma perché mi hai lasciato solo proprio in quei momenti peggiori della mia vita?”.
Ed il Signore rispose: “Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te durante tutta la camminata e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo, e non ti ho lasciato… i giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

(Anonimo Brasiliano)

LA MANO E LA SABBIA
Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: “Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?”
La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo i palmi rivolti verso l’alto, strinse forte una mano: la sabbia sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva. Tenne invece ben aperta l’altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: “Capisco!”.

B. FERRERO da‘“L’importante è la rosa”

Quanta verità in queste due storie!
Noi egoisti, vogliamo tutto e subito e non ci rendiamo conto che Dio c’è ed è lì accanto a noi.
Noi così superficiali da fare anche delle persone, delle amicizie, una proprietà da tener stretta in un pugno.
Anche Padre Domenico e suo fratello, anche i cari che non ci sono più sembrano abbandonarci, ma noi continuiamo a tenerli stretti in un pugno, non della mano, ma nel cuore ed è quello il posto giusto.
Impariamo a non aver mai paura, perché il Signore c’è sempre e Lui ci tende il palmo aperto della sua mano.
Ci sono occhi più luminosi, pupille più dilatate, e sono quelle del cuore solo quando impareremo a guardare attorno a noi con gli occhi del cuore.
Solo allora capiremo di non essere soli mai.

Ilenia


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