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IL BOLLETTINO
p. Salvatore e p. Vincenzo |
Le nozze dell’Agnello
“Una voce! L’Amato mio! Eccolo, viene
saltando per i monti… Ora l’Amato
mio prende a dirmi: Àlzati, amica
mia, mia bella, e vieni, presto! Il mio Amato è mio
e io sono sua. Egli mi dice: Mettimi come sigillo
sul tuo cuore, perché forte come la morte è
l’amore…, la passione e le vampe sono vampe
di fuoco…”.
La Parola di Dio, tratta dal Cantico dei Cantici,
stupisce sempre; parla di un amore concreto, forte,
passionale come quello che lega un giovane
sposo alla sua donna. Tutto normale fin qui, se
si trattasse di un amore tra due giovani. E invece
sono le parole scelte dalla liturgia per sigillare
le nozze fra tre creature che “sposano” lo stesso
uomo, Gesù, per sempre. I tre voti di castità, obbedienza
e povertà sono stati professati per sempre
dalle nostre tre suore giuseppine il 22 luglio
2012, alla presenza del Vescovo Giovan Battista
Pichierri, della madre generale, di una dozzina
di presbiteri OSJ, dei genitori delle spose e di
tanto pubblico accorso a questo invito alle nozze
divine. Sr Josefina, sr. Marianna e sr. Victoria
ora sono legate per sempre a Gesù, in un vincolo
d’amore che mantiene molte caratteristiche di un
legame umano, che sa essere “agape” ed “eros”
insieme come tanto bene ci ha spiegato papa Benedetto
nella sua prima enciclica “Deus caritas
est”. È un linguaggio che stupisce ancora meno,
se abbiamo avuto la grazia di leggere il Diario di
S. Faustina.
Gesù stesso la chiama figlia ma anche sposa
e tra i due c’è un legame stretto che non è solo
spirituale. Chi ama, ama tutto dell’amato, e dona
tutto se stesso, in uno scambio reciproco di tenerezza,
amicizia, passione, sostegno, abbandono
fiducioso dell’una tra le braccia dell’altro. Se non
si ama in questo modo, non si ama affatto.
Questa cerimonia
ha celebrato un vero
matrimonio, un rapporto
sponsale vero
e proprio!
E se così è stato,
tra gli invitati alle
nozze non potevano
mancare i genitori
degli Sposi e perciò,
oltre a Michele
e Chiara, genitori di
Sr. Marianna (barlettana), c’erano sicuramente
quelli dello Sposo, la Madonna e S. Giuseppe.
Che suoceri e che consuoceri!? Son cose che
fanno girare la testa!…
Auguri Sr. Marianna, auguri anche alle tue
consorelle in Cristo Josefina e Victoria che come
te non hanno avuto la gioia di avere le proprie
famiglie accanto, perché di paesi lontani.
La gioia che abbiamo visto nei vostri occhi
non si è mai letta in quelli delle spose vestite
di bianco: esse sì che rischiano le conseguenze
della fragilità umana! Il vostro sposo, invece, è
fedele e resterà per sempre accanto a voi. Pertanto
il rispetto di questo patto coniugale sarà
solo vostro cura. La preghiera del vescovo è stata
bellissima: ha invocato il Paradiso intero, perché
grazie alla Comunione dei santi, vi assista
ogni momento della vita perché restiate fedeli
alle promesse.
Questa comunità dello Sterpeto si unisce alla
supplica; voi, dal canto vostro, non dimenticate
le necessità delle giovani coppie di sposi bersagliate
come non mai dalle turbolenze del tempo
presente.
Dio vi e ci benedica tutti. Amen.
Nicoletta Binetti
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