Nel cantiere della pastorale giovanile
e vocazionale
ORATORIO
AL PASSO CON I TEMPI E CONTRO IL TEMPO
Località: Barletta, Puglia
Organizzatori: Oblati di San Giuseppe
Quando: 15 gennaio
Animatori: P. Pasquale Princigalli per le provocazioni iniziali.
P. Vincenzo Grossano, P. Nico Reale e Fr. Antonio Vignola
per i laboratori: Cuore educativo del Marello, analisi della
Lettera pastorale sull’educazione. Ritorno al futuro, viaggio
storico nella tradizione educativa della Congregazione dei
Padri Oblati. Step by step, linee operative del documento
pastorale giovanile “Passo dopo passo”
Presenza giovanile: numerosa
Tema dell’incontro: Work in progress. Stiamo lavorando per noi!
Fragili e ansiosi. Così sono
stati definiti i giovani di
oggi, che risentono della
mancanza di figure paterne autorevoli.
Sono precoci e informati,
ma anche soli, in un’epoca
caratterizzata da mancanza
di vocazioni. Vocazioni che non
tramonteranno mai perché Dio,
capace di far rifiorire i deserti e
di dare alla donna sterile una
numerosa figliolanza, può chiamare
i giovani attraverso la forza
del Tabernacolo.
Complessa. Così è stata
definita la realtà che vivono i
giovani, vittime innocenti del
malessere generale della società
e del mondo intero. Una
società, un mondo fatti di attese,
di sguardi rivolti al futuro in
attesa che accada qualcosa di
positivo.
È il momento, oggi, di considerare
i giovani per quello che
sono: persone preziose che
vanno ascoltate, capite, valorizzate.
Perché facciano propri
i mille fermenti di risveglio spirituale
che animano le suore di
Madre Teresa di Calcutta.
Appare urgente, dunque,
che la parrocchia e l’oratorio
abbandonino il vecchio modello
della “delega” e si orientino
verso il modello della responsabilità
comune, nella quale i
giovani e adolescenti diventino
soggetto educativo, capaci di
vivere pienamente e concretamente
la vita, difficile ma educativa,
della Chiesa. Alla faccia
dei venditori di fumo e di aria
fritta. Perché i giovani hanno
bisogno di cammini educativi
certi, di maestri che sappiano
coniugare la loro giovinezza del
cuore con l’esperienza di vita e
rinvenire le risorse da mettere
in campo.
Solo così emergeranno i “giovani che hanno voglia di
cose importanti, che non si tirano
indietro nella fatica, che
rinunciano alle loro vacanze”
per attuare “qualcosa di impegnativo”.
Giovani che sappiano
distinguere bene il vero dalle
falsità di cui il mondo è pieno.
È necessario, pertanto, vivere
con i giovani dell’oratorio un
rapporto umano e personale.
Indispensabile, inoltre, saper rispondere
al loro bisogno di partecipazione,
accoglierli in piena
fiducia, formare in loro le capacità
di sfuggire alla “massificazione
culturale imposta dai mass
media”, responsabilizzarli.
Ridisegnare il volto dell’Oratorio:
questo il compito non
facile che attende tutti noi. Un
Oratorio di “ vita meravigliosa,
appassionante, attuale, giovanile,
povero”, nel quale si faccia
esperienza di preghiera, moderazione,
fortezza. Che insegni
a saper guardare all’amore
come il capolavoro della propria
vita, a parlare con rispetto
della sessualità, a cantare la
gioia di vivere, a realizzare un
progetto di vita nella trasparenza
dei sentimenti e sulla scorta
dei grandi e assoluti valori.
Un oratorio “beato”, nel quale
anche i genitori scendano
in campo a lavorare, affinché i
loro figli crescano nel rispetto
delle beatitudini insegnate da
Cristo, Maestro di Vita.
Michele Antonio Santoro
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