Primo passo…
VINCERE LA PAURA
La storia di una vocazione è
storia di scelte. Ogni scelta
implica un’agire. Ogni scelta,
quando si tratta della propria vita,
necessita di una buona dose di
coraggio.
Quando P. Vincenzo mi ha chiesto
di scrivere qualcosa in merito alla
mia scelta vocazionale, non vi
nascondo di essermi interrogato e
non poco su cosa scrivere. Mentre
il cursore sul monitor lampeggia
provo a ordinare i pensieri.
La vocazione è qualcosa di serio e
chi si incammina in questa direzione
sa che non può far a meno di
dialogare con se stesso ogni giorno.
Questo dialogare, interrogarsi,
scoprirsi coinvolge ogni livello della
tua vita e della tua persona e quindi
anche tutto ciò che comprende il tuo
essere “uomo”: dubbi, perplessità,
tensioni e paure comprese. Non
posso fare a meno di far riferimento
alla mia esperienza! In molti quando
hanno saputo che lasciavo casa,
università, amici e la mia routine
per capire cosa il Signore mi
stesse chiedendo di essere, hanno
apprezzato e si sono stupiti di
questa scelta. C’è chi ha detto che
al mio posto non ce l’avrebbe mai
fatta, chi mi ha detto di essere stato
coraggioso e chi ha pensato che
forse stavo correndo un po’ troppo,
perché troppo giovane. Ho sempre
creduto che nella mia vita niente
potesse essere lasciato al caso, che
tutto ha una spiegazione e che il
nostro muoverci nel mondo è spinto
da quello che cerchiamo, ma il
motore primo di questi anni è stata:
LA VERITÀ’. Fare verità su stessi è d’obbligo quando con l’avanzare
dell’età devi scegliere e quando
dal confronto con gli altri senti che
nella vita si ha bisogno di qualcosa
di più, e che il solito ritornello “così
è la vita”, “questo è il mondo”, non
fa per te. E allora questo motore
ha iniziato a muovere qualcosa “dentro”, dovevo scoprire che
posto dovesse avere Dio nella mia
vita. Era solo partendo che potevo
scoprire davvero cosa significasse
tutto quel mio interrogarmi sulla vita,
sul mio esistere, sulla mia strada e
su Dio.
Certo la paura ha fatto il suo
gioco, ma la risposta umana al
suo bussare incessante o è un
atto di coraggio, o la fuga. Io ho
scelto il primo! Tutto è venuto di
conseguenza. Non avevo mai
riflettuto sul valore del tempo.
Sul prendersi un po’ di tempo
per pensare. Quando si tratta di
vocazione il tempo è importante.
Serve a capire, serve a discernere,
a scendere in profondità anche
nei posti bui del
tuo IO, sapendo
però che sei
accompagnato da
una luce che non
si affievolisce, una
lanterna che
illumina il
cammino, quella
Verità che sempre
ti accompagna: LA
FEDE!
Allora il mio consiglio a chiunque
volesse cercare le risposte
alle sue domande è quello di
osare, di compiere un atto di
fede coraggiosa, di aprirsi alla
CHIAMATA, di avvicinarsi al
SEMINARIO anche in punta di piedi
senza pregiudizi, liberi da qualsiasi
condizionamento o etichettatura
umana pre-stabilita.
Importante è anche scegliere
qualcuno a cui affidare la direzione
spirituale, in poche parole farsi
aiutare per capire. È qualcosa che
va oltre il semplice parlare di sé;
è scoprire la bellezza del sentirsi
aperti alla voce di Dio. In questi
mesi la comunità del seminarioè stata ospitata nelle diverse
realtà giuseppine per le settimane
vocazionali, è stata un’esperienza
UNICA. Siamo entrati in contatto
con diversi giovani, diverse famiglie
che sostengono le vocazioni con
la preghiera e con il loro affetto.
Abbiamo capito che la storia della
vocazione non si esaurisce nel
perimetro della tua vita, ma sconfina
anche in quella degli altri, è una
responsabilità e una gioia sentita e
condivisa. Quindi l’esortazione che
si alza dal profondo del mio cuore
a chiunque avverte che Dio è una
vertigine a cui bisogna aggrapparsi
per vivere è “NON ABBIATE
PAURA”. Noi abbiamo accolto
questo invito e CI SIAMO! Non ciè dato sapere cosa il futuro porta
con sé, non ci è dato sapere il finale
della storia, ma comunque abbiamo
capito che vale la pena esserci,
vale la pena avvicinarsi a questa
CHIAMATA. Quello che mi consola
anche nei momenti di dubbio è
proprio questo ripetermi….TU CI
STAI PROVANDO!
Gennaro Falco
|