Offriamo tre pensieri di dettati e appuntati in tempi diversi (S. Giuseppe Marello) da una sua figlia spirituale nel tempo pasquale.
Gesù è risorto: grande incoraggiamento per noi. La pace sia con voi! Così ci dice Egli: rallegratevi: ho vinto la morte: anche voi la vincerete. Sì, mortificando il nostro corpo, come Lui, lo faremo poi godere di una grande felicità, partecipando alla gloria della sua resurrezione. Il Signore, che ci ama tanto ci dice: ecco, anche a te ho pensato, anima cara; ti lascio il mio corpo nel SS. Sacramento. E noi accostiamoci a Lui, benché deboli e miserabili; facciamo come i discepoli di Emmaus, che hanno invitato Gesù ad essere loro ospite. Sebbene avessero una fede molto languida, tuttavia meritarono, coll’accogliere Gesù in casa loro, che Egli ad essi si manifestasse, corroborandoli nella fede ed accendendoli di carità. Dopo aver ricevuto il nostro Dio nel nostro cuore potremo anche noi fare come la Maddalena, che si fece apostola presso gli apostoli. Corroborati da questo cibo dei forti andremo anche noi alle nostre varie occupazioni, facendo secondo che comanda l’ubbidienza e la regola, secondo che vogliono le circostanze, il luogo, il tempo, potremo fare un gran bene a noi e al prossimo.
Ringraziamo il Signor di averci dato questo sacramento ove possiamo trovare conforto in ogni tribolazione, aiuto in ogni necessità.
* * *
Gesù compare per primo alla Maddalena e a Pietro, ambedue penitenti, dimostrando loro per tal modo un amore di preferenza. Noi dobbiamo umiliarci nel rammentare i nostri falli passati, ma dobbiamo nello stesso tempo confidare che Gesù, il quale ha perdonato e prediletto la Maddalena, perdonerà ed aiuterà pure noi.
Gesù apportò la pace ai suoi discepoli dopo la resurrezione e la vuole apportare anche a noi. Apriamo il cuore a questa pace della coscienza e la pace del cuore, ma non esclude affatto la tribolazione, il sacrificio e la croce.
La carità copre molti peccati. Dobbiamo essere tutta carità.
* * *
Rallegriamoci coi discepoli di Emmaus: essi sentivano ardere il cuore al suo parlare. Per consolare i suoi discepoli Egli compare loro più volte; ma vuole che la loro allegrezza sia limitata. Così moderò lo slancio della Maddalena dicendole: cessa ora di abbracciarmi; così dobbiamo noi rallegrarci, continuare a seguire Gesù nel volere il sacrificio.
Se Gesù non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana; ma con il risorgere da morte Egli ha posto il fondamento della nostra fede. Per molti patimenti dovette passare Gesù affine di entrare nella sua gloria e anche noi dobbiamo molto patire per entrare in cielo. Così la Maddalena credeva già di poter godere il suo Gesù per sempre; ma Egli le fece capire che il godimento le era riservato lassù; di qua dal sepolcro non vi è vera e piena allegrezza: di là vi sarà allegrezza compiuta. Gesù risorto apportò la pace ai suoi discepoli dicendo loro: “la pace sia con voi!”. Questa pace Egli apporti a noi pure avendo la pace noi abbiamo un paradiso nel cuore. S. Paolo diceva che sovrabbondava di gioia nelle tribolazioni: ora come si possono accordare la gioia e la tribolazione? Di qui si comprende come nella afflizione il Signore gli comunicava questa pace interna: essa sta nell’intimo dell’anima e non può essere tolta né turbata dalle afflizioni che vengono dal di fuori.