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Ignazio Monterisi, Un vescovo senza mezze misure di Sabino Amedeo Lattanzio - Editrice Rotas
 
IL BOLLETTINO

Nel centenario della sua morte,
Barletta ricorda Mons. Ignazio Monterisi

Mons. Ignazio Monterisi, nacque a Barletta il 6 ottobre 1860 da Angelo e Maria Decorato, proprietari terrieri, ma costruttori di una famiglia sana sotto il profilo cristiano e morale. Basta ricordare la grande fede della mamma che era solita allattare i figli dopo aver partecipato alla Santa Messa ogni mattina, convinta in tal modo di trasmettere Gesù ai suoi figli.
Nel 1877, Ignazio Monterisi entrò nel Seminario Diocesano di Bisceglie. Il 20 settembre 1884, per le mani dell’Arcivescovo Mons. De’ Bianchi Dottula, ricevette il presbiterato e il giorno seguente celebrò la prima Messa nella Chiesa di San Giovanni di Dio, in Barletta. Grazie alla sua direzione spirituale si formarono molti laici e fiorirono molte vocazioni religiose femminili.
La sua fama si diffuse presto, tant’è che venne chiamato fuori Diocesi. In questo periodo si contraddistinse finanziando con il proprio denaro la costruzione di seminari, favorendo il ritorno a Barletta dei frati cappuccini e la costruzione della Chiesa dell’Immacolata. Papa Leone XIII, il 13 febbraio 1900 lo nominò Vescovo di Marsico e Potenza, nella cui Diocesi fece ingresso il 29 giugno 1900. Convinto della grande verità che “il buon clero fa il buon popolo”, cominciò un’opera di moralizzazione e di elevazione culturale del clero locale, persuaso che il sacerdote deve essere “uomo di preghiera, uomo di studio, uomo di azione, uomo di abnegazione e di sacrificio.”
Questa rigidità e serietà verso gli altri era frutto della rigidità che aveva imposto a se stesso, impegno questo che infastidì parte del clero e che gli recò molte sofferenze, fino al punto di scagliarli contro dei sassi, che egli raccolse, baciò e conservò.
Non si lasciò spaventare da tale situazione e proseguì nel suo impegno. La gente cominciò a vedere in lui l’immagine viva di Gesù buon pastore tanto da chiamarlo “Vescovo Santo.”
Ormai malato tornò a Barletta per riposarsi, ma soleva dire: “soffro molto, ma è questo il mio Purgatorio e per amore di Gesù Cristo morto in croce per me, sento di poter soffrire ancora di più”. La notte tra il 16 e il 17 febbraio 1913, tornò alla Casa del Padre, invocando Gesù e la Beata Vergine Maria a testimonianza delle sue giaculatorie preferite: “O buon Gesù, siate sempre benedetto!
O Maria, siate sempre la Madre mia!”.
Visse povero e morì povero, perché dispose dei suoi averi a favore delle Orfanelle del Real Monte di Pietà di Barletta.
Ricorrendo il centenario della sua morte (16– 17 febbraio 2013), Barletta lo ha ricordato con due eventi. Con il primo, il 16 febbraio 2013, è stata presentata una biografia a cura di Mons. Sabino Amedeo Lattanzio, dal titolo “IGNAZIO MONTERISI UN VESCOVO SENZA MEZZE MISURE” pubblicato dall’Editrice Rotas Barletta e dal quale sono stati presi gli spunti per la breve biografia di cui sopra. L’evento si è svolto nella Parrocchia San Giacomo Maggiore in Barletta, della cui Prepositura fa parte la Chiesa di San Giovanni di Dio, in cui il Vescovo Monterisi svolse i primi anni del sacerdozio. Erano presenti il Diacono Riccardo Losappio e il Vicario Episcopale Mons. Filippo Salvo, che ha sottolineato come la figura di questo Vescovo barlettano fosse solo conosciuta per sentito dire, ora invece, grazie a Don Sabino, abbiamo una biografia dalla quale attingere.
Il secondo evento ha riguardato una solenne celebrazione Eucaristica, sempre presso la Parrocchia San Giacomo, il 17 febbraio 2013, I domenica di Quaresima, alle ore 19,00, presieduta da S.E. Mons. Agostino Superbo, attuale Vescovo di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, il quale nella presentazione del libro, di Mons. Ignazio Monterisi ha scritto: “sotto la guida e, grazie alla sua testimonianza, le Diocesi a lui affidate hanno compiuto un balzo in avanti verso una santità ogni giorno più grande.”
In questa occasione, S.E. Mons. Superbo ha risposto gentilmente ad alcune domande.
S.E., siamo nell’Anno della Fede indetto dal Santo Padre Benedetto XVI: di tutta la biografia di Mons. Monterisi, quale circostanza, secondo Lei può essere di monito per accrescere la Fede nel popolo di Dio?
“Io credo che la figura di Mons. Monterisi, come cristiano e come Vescovo sia di grande aiuto nell’Anno della Fede perché è una testimonianza chiara per noi, anche a distanza di un secolo, come la Fede può dare impulso a una fedeltà al Signore innanzitutto e al Vangelo. Un attaccamento forte a Lui tanto da dare la capacità di soffrire per Lui e con Lui. E anche può dare impulsi ad idee, progetti, che possono essere di grande utilità sia per la Chiesa che per la società.”
S.E., prendere come esempio la vita di Mons. Monterisi può secondo Lei, essere un modo per superare gli sgomenti e gli smarrimenti attuali del clero e dei laici?
“Non vorrei approfondire il fatto degli smarrimenti, però certamente è di grande aiuto perché lui ha saputo affrontare grandi difficoltà e attuare grandi progetti in momenti difficili. Ha superato tanti ostacoli affrontandoli con coraggio e con Fede e fiducia nel Signore.”
Nella Diocesi di cui è Titolare, come intende presentare e divulgare gli esempi del Suo predecessore Mons. Ignazio Monterisi?
“Ho già parlato con gli addetti agli studi storici della Diocesi e quindi si daranno da fare per creare qualche iniziativa importante di modo che questa figura possa essere conosciuta, apprezzata e se è possibile, anche imitata.”
Crede che i giovani, oggi abituati al modernismo, al consumismo e ad avere tutto e subito, leggendo la biografia del Vescovo barlettano, possano avere un richiamo alla vita interiore o comunque a rivedere i propri schemi di vita?
“I tempi sono diversi, però certo una figura come quella di Monterisi può aiutarci a capire il grande valore del Vangelo per la vita”.
In conclusione, ringraziando di cuore Mons. Agostino Superbo per la Sua presenza e per la Sua disponibilità, ringraziando di cuore Mons. Sabino Amedeo Lattanzio e quanti hanno collaborato alla realizzazione della biografia che chi vorrà, potrà richiedere sia presso la Parrocchia San Giacomo, sia presso il Santuario, auguriamo a tutti coloro che si avvicinano a questa figura bella ed esemplare, sacerdoti o laici che siano, di vivere nel loro ambito, la Fede senza mezze misure.

Emanuele Mascolo

© 2003 Editrice Rotas - Barletta. Tutti i diritti riservati.